L’abito da sposa, oggi elemento di grande importanza nell’organizzazione
del matrimonio, negli ultimi anni ha assunto un ruolo più estetico che
simbolico. Ma come nasce? Che importanza ha avuto nella storia?
Studi di costume hanno confermato come già dai tempi antichi
l’abito da sposa aveva un’importanza rilevante, poiché rappresentava
simbolicamente il potere economico
ed il prestigio familiare della futura consorte, ed un elemento distintivo
d’appartenenza sociale.
Nell’antica Roma
il matrimonio è visto come una sorta di promozione sociale, i matrimoni sono
combinati, quando gli sposi sono ancora bambini per assicurarsi saldi legami
familiari ed economici, sia da parte dell’uomo che della donna. L’abito della
sposa é una tunica bianca, ricevuta in dono dai genitori, chiusa da un nodo,
detto d’Ercole, che poteva essere sciolto soltanto dallo sposo. Sui capelli, pettinati con sei trecce in
onore delle vergini vestali, si posava una corona formata da gigli, grano,
rosmarino e mirto (simboli di purezza, fertilità, virilità maschile e lunga
vita), il “velo” (velarium flammeum) di colore giallo zafferano, tolto il
giorno dopo la consumazione del matrimonio, simboleggiava il fuoco di Vesta, la
dea che proteggeva il focolare domestico...